Non so, è una cosa che mi sono chiesto più volte ascoltando la lunghissima rassegna stampa del mattino su G.R.Parlamento: ma non è che in Italia i quotidiani sono in crisi, oltre che per lo scarso interesse medio dei cittadini, anche perché ce ne sono troppi?
Non ho idea di quante testate vengano pubblicate negli altri Paesi, ma, indipendentemente da questo, se i quotidiani che sono in difficoltà cominciassero a "fondersi" o ad "accorparsi" tra di loro, così come hanno fatto per anni le Banche, si otterrebbero sensibili risparmi in termini di costi e magari pure di finanziamento pubblico.
Come dite, le poltrone? Rispondo così: meglio essere direttore di un quotidiano sull'orlo del fallimento o vice di uno che naviga in acque quasi sicure?
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