venerdì 11 novembre 2011

Un Premier Donna?

L'Italia è pronta per avere, per la prima volta nella sua storia, un Premier donna?



In molti Paesi europei questa domanda sarebbe del tutto fuori luogo. Da molti anni le più grandi democrazie hanno superato questo dubbio.

Ho quindi sottoposto via twitter l'interrogativo a diverse persone, scelte in modo abbastanza casuale ed eterogeneo ed i risultati hanno sostanzialmente confermato i miei dubbi.

C'è chi si è stupito della domanda stessa, quasi offendendosi, ed in effetti questa sarebbe la reazione "corretta" se fossimo un Paese realmente al passo con gli altri con i quali pretendiamo di confrontarci. Che importanza hanno il sesso, la razza, la religione o gli orientamenti sessuali di chi è chiamato a governare? Ciò che conta sono le idee, le proposte e le capacità di una persona. Questo almeno dice la teoria, e, dal tono generale delle risposte ottenute, è opinione abbastanza diffusa che la maggior parte dei cittadini la pensi davvero in questo modo.

E allora perché questa ipotesi non è praticamente mai stata presa in considerazione, almeno per quanto ricordi io?

Qualcuno ha dato la colpa alla scarsità di candidate "papabili", ma questa mi sembra una scusa, e anche poco credibile, perché figlia dello stesso atteggiamento, che non saprei se definire diffidente o, più semplicemente, opportunista, da parte della politica che segue i propri riti e le proprie regole non scritte.

Purtroppo, negli ultimi anni, anche i numerosi casi di donne prescelte per incarichi importanti grazie a simpatie o meriti del tutto personali, hanno fornito un ulteriore pretesto a chi, più o meno esplicitamente, vuole affermare la supremazia del sesso maschile in campo politico.

Fatto sta che oggi ci sono donne nel ruolo di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione ed abbiamo anche avuto Presidenti della Camera donna, ma evidentemente per i politici "che contano", quelli che siedono a Roma, il passo per avere un Presidente del Consiglio donna è ancora troppo lungo.

Tra le risposte ricevute spicca quella di Alessandro Maran, deputato PD: "Tutto sommato, credo di sì. Il Paese è pronto ad una svolta "naturale". E la politica, come l'intendance, suivra". Ecco, il fatto che abbia usato il futuro riferendosi alla politica, lascia indirettamente intendere che oggi non sia ancora del tutto preparata.

Pippo Civati, consigliere regionale lombardo per il PD, è ancora più netto: "la risposta è ovviamente sì". Anche i politici romani? "ecco loro no, in generale, no, non sono pronti".

Ma questo potrebbe essere il momento giusto, approfittando della voglia di cambiamento che si percepisce nella società, per fare un deciso passo avanti anche nella politica, diciamo così, di "alto livello". Il rinnovamento della classe politica, ormai divenuto indispensabile e auspicato anche dall'interno di alcuni partiti, deve portare con se' anche il superamento di questi limiti ormai del tutto anacronistici.

La politica ed i partiti come li conosciamo oggi si muovono però molto lentamente e quindi bisogna procedere dal basso per accelerare i tempi: le iniziative come #2Eurox10Leggi vanno sicuramente in questa direzione.

Onestamente, devo dire che non mi trovo d'accordo su tutti i temi trattati: a mio parere, le varie norme sulle "quote rosa" rischiano di avere un effetto controproducente, cioè di creare ancora più diffidenza verso le donne iscritte nelle varie liste per obbligo e non per effettiva e condivisa convinzione. In questo modo, una volta elette offriranno ai colleghi maschi il pretesto per essere giudicate meno capaci e meritevoli di quanto realmente siano.

Ma oggi i singoli pareri personali passano in secondo piano: la maggior parte della gente è convinta delle capacità delle donne, facciamo in modo che le possano dimostrare anche in campo politico come già lo fanno in tantissimi altri.


Modifica:

Questi i nomi proposti nel piccolo dibattito che si è creato:
  • Rosy Bindi
  • Emma Bonino
  • Anna Finocchiaro
  • Emma Marcegagliia

Dopo circa un mese, con la nascita del nuovo governo Monti, il piccolo elenco di candidate si arricchisce di

  • Elsa Fornero

3 commenti:

  1. Come dici tu sarebbe auspicabile non doversi neanche porre la domanda! Nel senso che alla guida del Paese dovrebbe esserci la persona migliore, a prescindere dal sesso...

    In Italia sarebbe bello già riuscire ad avere la possibilità di "gareggiare" per poter ambire a quel posto

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  2. Sono d'accordo con Elena: la domanda riguarda tutto tranne che le questioni di genere. E' giusto chiedersi se la/il Premier debba essere di lunga o breve militanza politica, se debba avere un percorso formativo specifico, se debba essere incensurato (!), se debba provenire dalla società civile, ma non quale sia il suo assetto cromosomico.

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  3. Vincenzo, sono d'accordo anch'io con quello che dici.
    Il punto è se alle parole sia possibile far seguire anche i fatti, oppure se i pregiudizi e/o gli opportunismi continueranno ad avere il sopravvento.
    Sopra ho parlato di Paesi europei, ma non dimentichiamoci che anche l'Argentina, con il passato che ha avuto, è riuscita ad eleggere un Presidente donna!

    Grazie per il commento ad entrambi.

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